giovedì 1 dicembre 2011

diario di un qualsiasi nessuno

1° dicembre, 2011. Ieri, nel primo pomeriggio, ho fatto un salto a provare la vela. Vento, due tre nodi. Nel corso di un’ora ci sono state raffiche, si fa per dire, di quattro nodi, poi calma piatta. Con poco vento è andata di nuovo benissimo. Ho guadagnato acqua, poca, vista la lentezza con cui mi muovevo, insomma, sono uscito controvento e sono rientrato dopo un’oretta, sempre a vela. Rimane l’esame avanzato, quello con il vento teso, che non consente alla vela di imbrogliare. Spero che si decida, un giorno o l’altro, così potrò iniziare il post con l’agognato Eureka e portare il modello dal velista per le misure. Le userà per modificare l’enorme vela che ho avuto in regalo e non sono riuscito a utilizzare. Sarà una bomba. Napolitano continua a dire che l’Italia ce la deve fare. Viene da chiedersi, naturalmente, se dopo aver autorizzato il professore a scorticare gli italiani di brutto, esista anche una possibilità che l’Italia non ce la faccia. Il sospetto è che si stia cercando di terrorizzare il popolo per meglio sottoporlo a una sorta di pressione “Lo sappiamo, ci dispiace, ma se non paghiamo affondiamo tutti”. Gli italiani pagheranno, perché pare che siano virtuosi, l’erario incasserà senza colpo ferire, come sempre nessuno sarà garante per l’effettivo impiego di quanto si otterrà dallo smisurato salasso. Il titolo del romanzo che si sta scrivendo da solo in questi giorni e nei prossimi a venire non è stato ancora ben definito, ma se serve un suggerimento, credo che Storie di inermi contribuenti possa andar bene. Oggi di vento non se ne parla, neanche i due o tre nodi di ieri, ed è l’unico carburante non soggetto ad aumenti di prezzo. Come sempre, piove sul bagnato.

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