giovedì 20 ottobre 2011

diario di un qualsiasi nessuno

Domenica, 12 settembre 2010. Ieri sono state commemorate le migliaia di vittime del crollo delle torri al Rockfeller Center di New York. Da qualche parte nel mondo sarà stata una festa. Umanità strana. Un prete pazzo si era proposto di bruciare in pubblico il Corano. I media ci si sono buttati a capofitto e ne hanno fatto un evento epocale. Qualcuno, nel Medio Oriente, ci ha lasciato la pelle. I media operano in base al diritto all’informazione, una specie di trincea inattaccabile. Pare che sia un baluardo della democrazia, anche se fanno ammazzare qualcuno. Se ti azzardi ad aprir bocca ti etichettano come fascista. Per questo nessuno si azzarda ad aprir bocca. Specie i politici. A volte tutto finisce a tarallucci e vino, a volte no, e ci scappa il morto, che avrebbe rinunciato volentieri ad essere informato. I media hanno rotto i coglioni, forse non fa notizia, ma lo scrivo nel rispetto del diritto all’informazione. Chi cavolo sarà stato a mandare proprio sulla Terra questa disgrazia dei media, in particolare questo agente corrosivo delle umane menti che è la televisione? Cerchiamo di capirci, non mi sto chiedendo chi l’ha inventata, perché sarebbe facile risalire perfino ai primordi, quando sarà di certo stata salutata come una sorta di divinità buona, che miracolava l’umanità prolungando il limite della vista fino al più sperduto buco dell’orbe terracqueo. Basterebbe chiedere a Google. Mi riferisco, piuttosto, ai misteriosi equilibri dell’universo, insondabili, che determinano i terremoti e la marca dell’acqua minerale che decidiamo di acquistare al supermercato, di chi è destinato a bere quella avvelenata e di chi no. Il solo figlio di puttana a cui riesco a pensare è il Demiurgo. Secondo gli Gnostici, è stato lui, una sottospecie divina, a creare il mondo, e ci ha anche scaraventato miliardi di uomini e donne a cercare di essere grandi, ricchi, indipendenti ed infelici. A volte, di questi tempi, mi vien da credere che gli Gnostici un po’ di ragione ce l’avessero. Come fa un Dio buono, a creare un’umanità tanto perversa? Anche il concetto della retribuzione celeste -mi comporto bene e vengo premiato, mi comporto male e vengo punito- indurrebbe alla discussione, se non fosse così sgradevole, per un cattolico, pure se non osservante, essere tacciato di eresia. E’ consolante, tuttavia, che a Giobbe una tale accusa venne risparmiata. Nonostante il suo amore per Dio, Giobbe perse tutti i suoi beni e il suo corpo fu coperto di piaghe. Pare anche che la pazienza di Giobbe non fosse inesauribile, come è stato tramandato di generazione in generazione, perché alla fine, unico fra i mortali, non riuscendo a comprendere come la retribuzione celeste si muovesse all’incontrario, chiamò Dio in giudizio. Ovviamente Dio non entrò nel merito, limitandosi a mostrargli la grandezza della creazione e la pochezza, al confronto, delle sue lamentele. Ma non lo punì, anzi, lo premiò. Purtroppo per noi, le vie del Signore sono imperscrutabili. In ogni caso, che gli Gnostici avessero o no un po’ di ragione, oggi ce l’ho con la televisione, con il Demiurgo e con quella puttana di Sofia, sua madre. Per la verità, Sofia apparteneva a una categoria di spiriti che si riproducevano per partenogenesi, perciò chiamarla puttana sarebbe improprio, ma sono in pochi a saperlo e può andar bene lo stesso. Del periodo di cui è orbo il diario ricordo ben poco. Un paio di giorni fa ho provato una vela di cotone, più grande, pennoni più lunghi, ma il risultato non è cambiato di molto. Scarroccio abissale. Ormai sono convinto che si tratti del timone. E’ profondo abbastanza, ma mi pare troppo stretto, e non collabora con la deriva a mantenere la barca in assetto. Ieri ho riesumato un vecchio timone. Ha giaciuto per anni fra reliquie e cimeli del mare e davvero non mi sarei sognato che avessi potuto trovarlo ancora di qualche utilità. Ho speso più di mezza giornata per adattarlo e poterlo infilare in qualche modo dietro la poppa. Stamattina ho fatto una corsa al porto e l’ho innestato. Perfetto. Ma si tratta di una sistemazione precaria che reggerà solo per qualche prova, con mare appena increspato e poco vento. Stamattina invece il mare è mosso, anche parecchio, e un venticinque nodi di Tramontana tirano a farlo incazzare anche di più. Prova rimandata. Finalmente mi sono ricordato di comprare un francobollo e ho spedito una cartolina di San Pietroburgo a mio cugino. Il francobollo e il timbro postale gli sembreranno un po’ fuori latitudine, ma gli uffici postali, all’estero, non sono tutti dietro l’angolo.

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