29 gennaio 2014 Quanti
saranno in Italia a chiedersi che cazzo sarà questo impeachment da
affibbiare al vetusto Napolitano? Politici, giornalisti, mezzi busti
(pardon, ora non più, da diversi anni si presentano tutti interi)
della televisione, devono aver scoperto in questa parola connotazioni
erotiche, ci si riempiono la bocca e il cervello. Che ne penserà
un'ordinaria casalinga, che magari ascolta la tv mentre sparecchia la
tavola, chiedendosi se il marito rischia il licenziamento da un
momento all'altro, se i soldi che ha basteranno fino alla fine del
mese, nel momento in cui per la prima volta, e forse anche in quelle
successive, sbatte il muso contro questo mostro? Si chiederà se
Napolitano non sia per caso un impiccione, perfino che lo vogliano
impiccare e non so che altro. Non sarebbe più semplice, e anche più
italiano, dire che vogliono mettere il presidente in stato d'accusa?
No, certo che no, se no come farebbe tutta questa gente a giocare a
fa' l'americano? Ve lo ricordate la buonanima di Carosone? Tu vó'
fa' l'americano, 'mericano, ma si nato in Italy ecc. Era solo un
ragazzo che fumava le Camel, beveva Whisky and soda e ballava il rock
and roll. Tutto qui. Quelli cui mi sono riferito più sopra sono
qualcosa di molto peggio. Credo che in tutta Europa l'Italia sia il
primo paese in assoluto quanto a ignoranza nel settore Lingue
straniere. Lo è sempre stato. Anche al tempo dei Romani, che però
non ne avevano bisogno, avendo fatto del Latino l'inglese di quei
tempi. Oggi il Latino lo abbiamo quasi abolito nella scuola italiana,
troppo difficile per cervelli che ci si sforza di impoverire di anno
in anno, mentre gode di grande considerazione in molte altre nazioni,
perfino negli Stati Uniti d'America. Oggigiorno abbiamo l'inglese dei
nostri tempi, e sarebbe buona cosa impararlo, e non solo per
affrontare un viaggio all'estero senza figurare incapaci di intendere
e di volere, ma soprattutto se si hanno ambizioni nelle alti livelli
della comunicazione e della politica. Accidenti a me, ci sono cascato
un'altra volta. Mi sono fatto serioso e rischio di diventare una
rottura di scatole. Dopo pranzo ho fatto una passeggiata sul molo.
Minaccia pioggia e fa un freddo cane. Non si vede una vela neanche
con un binocolo della Marina. Il peggio è che si prevede pioggia per
altri sei o sette giorni. Navigare, neanche a pensarci. Coprire la
barca, questo sì, l'ultimo fortunale ne ha affondate tre, solo sul
nostro pontile.
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