venerdì 17 gennaio 2014

Quando c'è vento sono felici i velisti, quando non c'è gioiscono i pescatori. In genere si tratta di un'equa ripartizione in modo che velisti e pescatori possano convivere sulle acque senza problemi. Il fatto è che da un mese non c'è sentore di vento e la barca sta in mare, all'attracco, solo per accumulare vegetazione sotto la carena. Se si vendesse potrei mettere su una bancarella. La crisi di astinenza può anche farsi grave, per cui ho anche provato a uscire dal porto con un nodo di vento, ma è stato solo un atto disperato, frustrato da qual po' di corrente che in qualche modo riusciva a entrare. Sarei potuto uscire con il fuoribordo, se non fossi stato vittima di una concomitanza. Non so se si sa in giro, ma le concomitanze possono rivelarsi un flagello. Ce ne sono di benigne, ma anche di maligne. Per fortuna nel mio caso si è trattato di una concomitanza benigna. Prima di Natale ho portato a riparare il fuoribordo, che perdeva olio, da un concessionario a una quindicina di chilometri. Quando l'ho ritirato, ricattato con settanta euro, ne perdeva più di prima. Mi sono ricordato di un meccanico a Civitanova e gliel'ho affidato, sempre prima delle feste. Questo di euro ne ha chieste centottanta, ma dicono che sia bravo. Gli telefono ormai da due settimane, senza riuscire a comunicarci. Cliente non raggiungibile. Alla fine decido di informarmi e scopro finalmente l'esecrata concomitanza. Il giovanotto si trova nelle Filippine, a che fare?  in visita alla fidanzata, naturalmente una filippina. Dov'è la concomitanza? Credo che siate in grado di scoprirlo da soli. Quanto al lato esecrabile della concomitanza, quello lo conosco io, che non riesco più a uscire al porto.

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