sabato 5 giugno 2010

5 febbraio 2010
Per un qualche ghiribizzo meteorologico stamattina non faceva freddo, splendeva il sole e sembrava primavera. Mi sono abbottonato il piumino fin sotto il mento e ficcato in testa il solito cappuccio di lana che in quest’ultimo mese è diventato una componente stabile del mio nuovo influenza-look. Ho ritirato i referti delle radio e sono corso dalla doc. Per fortuna le lastre erano O.K. La ragazza in camice verde aveva lavorato niente male e nel referto non c’era niente di preoccupante, tranne qualche parolaccia indecifrabile. Poi la doc mi ha spiegato che erano termini ampollosi che non significavano niente. Ha scorso rapidamente il papiro delle analisi con aria soddisfatta, ma alla fine ha storto il naso. Di conseguenza dovrò ripetere un paio di analisi, solo un paio, fra dieci giorni. Per essere sicuri, ha detto. Poi mi ha guardato in faccia e devo averle fatto pena. Mi ha dato tre scatole di un qualche tiramisù e mi ha rispedito a casa. Alle quattro niente febbre. Forse è finita davvero. Ha telefonato mio figlio da Londra. Sta dai suoceri, in compagnia di una sfilza di cognati, cognate, nipoti e nipotine, e di certo non soffre di solitudine. Per consolarmi ha detto che ci fa un freddo del diavolo, peggio che qui da noi. Ma lui ci è abituato. Ha fatto gavetta in terra di Albione, prima di riguadagnare le patrie sponde. La moglie è londinese d.o.c. e gli ha sfornato due gemelli al primo colpo. Non è da tutti. Domenica faccio un salto all’aeroporto per portarli a casa tutti e quattro. Speriamo che non nevichi. Mi sono dimenticato di chiedergli se all’aeroporto gli hanno fatto le lastre. Forse non in Italia, ma è probabile che a Stansted o a Heathrow abbiano già montato i body scanner. Almeno a sentire Gordon Brown, la Gran Bretagna ha intenzione di muoversi come un fulmine nella lotta al terrorismo e i raggi X sono indubbiamente rapidi ed efficaci. Purtroppo per lui, la sua popolarità è in caduta libera e si dice che comunque vadano le elezioni i laburisti non vedano l’ora di toglierselo di torno. Forse è il suo colpo di coda. Riacquistare popolarità offrendo a tutti radiografie gratis. Se le compagnie aeree americane sono in fibrillazione e si oppongono a eccessivi controlli, forse anche non del tutto salutari, bisogna capirle. La buriana che li ha travolti nel 2001 non la scorderanno mai. Quello che temono ora è che resti più gente a terra per le lungaggini dei controlli che per paura dei terroristi. Se penso che a mettere in moto questo nuovo macromeccanismo di prevenzione contro gli attentati in volo, con un costo di milioni di dollari e un disagio infinito per chi è costretto a volare, è stato una testa di cazzo di ventitre anni, disadattato, che, a leggere qualche frammento dei suoi diari, non sa ancora bene se grattarsi l’orologio o caricarsi il culo, mi viene da piangere. In genere la naturale categoria di pertinenza di gente simile, viziata e senza coglioni, è quella dei drogati. E’ un meccanismo automatico di autodistruzione, il cui solo lato negativo è quello di coinvolgere le famiglie, che saranno costrette a lunghi anni di sofferenza. A meno che non venga loro offerto un altro tipo di droga, in auge fra i terroristi, la droga del martirio e di gloria imperitura. Sembra perfino che avesse una certa vocazione francescana. Disprezzava il lusso in cui viveva la propria famiglia e perfino regalava indumenti quando li riteneva in esubero. San Francesco si spogliò delle costose vesti e di ogni avere e scelse di vivere in miseria e in preghiera. Invece questo tizio l’ha pensata diversamente. In realtà quelle brevi frasi confuse dei suoi diari male si sposano alla ferma ideologia di un assassino e non è azzardato ipotizzare che non avesse ancora capito bene che cazzo era venuto a fare al mondo. Non è da escludere che con il gran botto pensasse di dare un senso a un’esistenza insignificante, consegnandosi come martire alla memoria dei popoli. E se qualcuno l’ha convinto in tal senso, non deve aver fatto una gran fatica neppure a convincerlo che non c’era stridore di sillogismi tra regalare al prossimo le proprie scarpe e straziare i corpi di uomini, donne e bambini a centinaia, in un attimo, a migliaia di metri dal suolo. Durante la seconda guerra mondiale, all’Intelligence inglese non sfuggiva un solo particolare sui movimenti delle nostre truppe, specialmente delle nostre navi, gli agenti di sua maestà conoscevano i nostri piani e giocavano d’anticipo e se uno dei nostri generali dello Stato Maggiore non andava al cesso all’ora prevista, probabilmente suonava un campanello, da qualche parte, a Londra. Erano i veri signori dello spionaggio, quando li avevamo contro, e adesso che siamo dalla stessa parte si mettono a pisciare fuori della tazza. Stavolta l’hanno fatta grossa. Si sono semplicemente dimenticati di includere nelle liste dei soggetti pericolosi uno studente universitario che nei tre anni del corso, a Londra, aveva mostrato insofferenza per la cultura occidentale ed era stato ripetutamene contattato da estremisti islamici, a loro volta sotto sorveglianza. Se lo avessero fatto, il nigeriano sarebbe stato arrestato all’aeroporto e si sarebbe risparmiato tutto il can can mediatico. Per fortuna, e questo anche a conferma che non fosse dotato di un gran cervello, non è stato capace di assemblare le componenti della bomba e tutto si è risolto in un flop. Per questa volta. Ciò che rimane difficile da capire è come un fatto del genere, nel compiersi del quale la vita di centinaia di persone è rimasta appesa a una filo, che avrebbe potuto concludersi con centinaia di bare da sotterrare in svariati cimiteri di nazioni diverse, o con centinaia di corpi smembrati e neppure identificabili sparsi sul terreno per miglia e miglia, con centinaia di famiglie distrutte da un lutto inaccettabile, possano dare la stura a tutta la merda che va a stiparsi, nel tempo, nel cervello di certi intellettuali della politica. Non ci crederete, ma, per qualcuno, il casino combinato dall’intelligence inglese e anche dalla CIA, visto che il padre aveva messo in guardia l’Agenzia contro il figlio, è un risvolto positivo in termini democratici, e questo perché la disconnessione fra il capo dello stato, il potere politico e quello militare sta a significare che il potere e la legittimità non appartengono a nessuno dei tre, ma al popolo. Fantastico. E se la bomba fosse scoppiata?

Nessun commento:

Posta un commento