Giovedì, 5 luglio 2012. Sono le
sette di sera e ho appena fumato la seconda sigaretta della giornata. Me ne
sono imposte tre al giorno e di solito ci riesco, ma non quando ho i nervi a
fior di pelle. Proprio come oggi e credo non sia sfuggito a chi ha letto il
post precedente, sempre in data di oggi. Infatti, ripensandoci, ne ho fumate
tre, perché me ne sono fatte due di seguito dopo mangiato, discutendo con mia
moglie di una faccenda che ci riguarda e che ti fa capire in che tempi viviamo
e anche perché qualcuno reagisce a certe situazioni con ordinarie carneficine.
Vediamo se riesco a pensare a qualcosa di più confortevole. Potrei considerare
i favolosi spaghetti allo scoglio che mia moglie prepara per il pranzo della
domenica, la macchinetta del caffè che si è rimessa a funzionare dopo un lungo
sciopero, forse convinta dalle mie esplicite minacce di rottamazione, il
notevole recupero del tedesco, cui ho dedicato almeno un’ora al giorno per un
paio di mesi, e il fatto che riesco di
nuovo a leggere libri in questa lingua con estrema facilità, il fuoribordo che
si comporta bene, specie nei momenti critici (e questo è davvero un merito
eccelso), ma soprattutto l’aver scovato i dadi con il passo speciale di cui
avevo bisogno per fissare le sartie. Li ho scovati in una ferramenta che ne
aveva una rimanenza da tempi remoti. Hanno pure un nome inglese, che non ho ben
capito. In ogni caso, non sono più in commercio e sono stato baciato dalla
fortuna. Sono corso subito a sistemare gli attacchi e adesso è tutto pronto.
Domani porto la barca sulla spiaggia, sistemo l’albero e ne approfitto per
togliere dalla carena una mezza foresta di alghe che stanno lì da un mese. Gli
antivegetativi costano cari e durano poco. Una combinazione molto conveniente
per chi li vende e molto meno per chi li usa. Nient’altro di confortevole? Ma
sì, ho visto che il fico era bello carico e mi sono dato da fare. I fichi sono
buoni.
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