venerdì 6 luglio 2012

diario di un qualsiasi nessuno


Giovedì, 5 luglio 2012. Sono le sette di sera e ho appena fumato la seconda sigaretta della giornata. Me ne sono imposte tre al giorno e di solito ci riesco, ma non quando ho i nervi a fior di pelle. Proprio come oggi e credo non sia sfuggito a chi ha letto il post precedente, sempre in data di oggi. Infatti, ripensandoci, ne ho fumate tre, perché me ne sono fatte due di seguito dopo mangiato, discutendo con mia moglie di una faccenda che ci riguarda e che ti fa capire in che tempi viviamo e anche perché qualcuno reagisce a certe situazioni con ordinarie carneficine. Vediamo se riesco a pensare a qualcosa di più confortevole. Potrei considerare i favolosi spaghetti allo scoglio che mia moglie prepara per il pranzo della domenica, la macchinetta del caffè che si è rimessa a funzionare dopo un lungo sciopero, forse convinta dalle mie esplicite minacce di rottamazione, il notevole recupero del tedesco, cui ho dedicato almeno un’ora al giorno per un paio di mesi, e il fatto che  riesco di nuovo a leggere libri in questa lingua con estrema facilità, il fuoribordo che si comporta bene, specie nei momenti critici (e questo è davvero un merito eccelso), ma soprattutto l’aver scovato i dadi con il passo speciale di cui avevo bisogno per fissare le sartie. Li ho scovati in una ferramenta che ne aveva una rimanenza da tempi remoti. Hanno pure un nome inglese, che non ho ben capito. In ogni caso, non sono più in commercio e sono stato baciato dalla fortuna. Sono corso subito a sistemare gli attacchi e adesso è tutto pronto. Domani porto la barca sulla spiaggia, sistemo l’albero e ne approfitto per togliere dalla carena una mezza foresta di alghe che stanno lì da un mese. Gli antivegetativi costano cari e durano poco. Una combinazione molto conveniente per chi li vende e molto meno per chi li usa. Nient’altro di confortevole? Ma sì, ho visto che il fico era bello carico e mi sono dato da fare. I fichi sono buoni.    

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