sabato 21 luglio 2012

diario di un qualsiasi nessuno


Sabato, 21 luglio 2012. Cosa è successo negli ultimi giorni? Diverse cose, ma fatico a ricordare. Mi sono sbarazzato dello strallo e della sartia rimasti dopo l’incidente e ho provato a sostituirli con delle cime robuste. Naturalmente è stata una baggianata, perché avrei almeno dovuto servirmi di cime prestirate, che non si allungano sotto sforzo e costano un’iradidio. Sapevo che quelle di cui mi sono servito erano poco adatte, ma ho voluto provare lo stesso. Esperienza diretta, il solo modo per imparare davvero. Altroché se ho imparato, e a darmi una mano (si fa per dire) è stata un po’ di maretta che ho trovato appena fuori del porto. Nel giro di un cinquecento metri le cime si erano stirate a tal punto da minacciare la stabilità dell’albero, che si era masso a ballonzolare e si agitava minaccioso. Ho dovuto tirar giù randa e fiocco in gran fretta, mettere in moto il fuoribordo e rientrare in porto, spingendo l’albero in avanti con la mano durante il tragitto per tirare le sartie ed evitare che continuasse a minacciare disastri con la sua danza perversa. Quanto all’esperienza diretta, ha il vantaggio di non lasciare spiragli all’incertezza. E’ il lato positivo del rischio. Ho sostituito le cime con tre cavetti piombati e l’incidente è dimenticato. Dovrebbe esserlo, almeno per qualche anno. Che altro ricordo dei giorni scorsi? Il computer. Era da un pezzo che rompeva, perciò mi sono deciso a fargli dare un’occhiata dal tecnico. Risultato, aggiunta di memoria, un mouse andato fuori di testa, sessanta euro che hanno cambiato portafoglio e la scoperta di aver comprato un computer nuovo un paio di anni fa probabilmente assemblato con parti già vecchie di sette, otto anni. Informatica, accozzaglia di menti geniali e di lupi alla caccia di pecore da sbranare. Quanto al piccolo portatile che tengo ancora da parte, vecchio di non ricordo più quanti anni e di cui mi sono servito fino all’acquisto di questo bidone e di cui mi servo ancora ogni volta che il bidone è in riparazione e che stavolta sembrava anche lui voler dare di matto, tutto si è risolto con il nuovo mouse.  Pare che non mi venga altro in mente, tranne che per una storia o per l’altra non sono andato più in barca. La cosa peggiore è che me ne sta passando la voglia. Mi è capitato solo una volta di passare un’estate senza uscire quasi mai con la vela. Ricordo che non avevo neppure  voglia di uscire di casa. Passai la bella stagione rinchiuso nello studio a confrontarmi con i fenomeni linguistici del mio dialetto. Incredibilmente ne è venuta fuori una vera grammatica, che attualmente è in biblioteca e pare sia di aiuto a chi scrive poesie in dialetto. Di solito i miei hobbies non interferiscono l’uno con l’altro e credo che ciò sia accaduto in quella sola estate. La cosa importante è che il tempo non sia andato perduto. In fondo, un hobby vale l’altro.     

Nessun commento:

Posta un commento