martedì 22 novembre 2011

diario di un qualsiasi nessuno

22 novembre 2011. Pioggia fino a giovedì. Incluso. Il telone sopra la barca l’ho messo in fretta, perché già piovigginava, e non mi sono accorto che era capovolto. Inevitabile conseguenza, gli occhielli non combinavano con i ganci ai due lati, diversi ganci si sono scollati e, nel complesso, ne è sortito un lavoro sbilenco e malsicuro e non sono neppure certo che regga a un vento forte o a una pioggia pesante. Ogni tanto ci farò una scappata per rendermi conto. Ieri ho ricevuto una mail del mio tecnico informatico che mi ha assicurato le correzioni sul mio sito per questa mattina. Ormai non ci contavo più. L’idea di creare un sito per la vendita dei miei romanzi thriller mi è balenata a marzo del 2010. Purtroppo mi sono affidato a un incompetente venditore di fumo, convertendomi in un analfabeta nelle mani di un pericoloso azzeccagarbugli che ha preteso pagamento anticipato. E’ passato un anno, più o meno, con promesse e rassicurazioni, prima che si decidesse a passare il lavoro a uno specialista, che però ha realizzato un sito pieno di imperfezioni, anche per il fatto che l’accorto azzeccagarbugli gli ha riservato una quota molto modesta rispetto a quanto aveva riscosso in anticipo. Mancanza di copertine nella presentazione, errori di ortografia, prezzi sbagliati. Fra poco aprirò il sito sperando in un miraggio. Il miraggio è apparso, ma solo per pochi secondi. Subito un incidente di percorso e sono dovuto uscire dal sito. Iconizzo questa pagina e riprovo. Stavolta il miraggio non è scomparso. Evviva. Ho rivisto Monti in televisione, a colloquio con i capoccioni di Eurolandia. Mi ha spaventato. Ha un’aria troppo ieratica. Un sommo sacerdote investito dalla dea Europa dell’imprescindibile impegno di scorticare gli italiani. Quello che mi da pensiero è che può farlo in tutta tranquillità. Non è un politico e non ha paura di perdere voti. Ma c’è di più. Lui si sforza di far capire, forse anche in buona fede, che le pesanti misure che ha ormai sulla punta della penna saranno provvisorie e dureranno per il tempo del suo mandato. Ma che cosa c’è nel nostro paese di più stabile e duraturo di quanto viene contrabbandato per provvisorio? Niente, specie se ci riferiamo a imposte e balzelli. Lo sappiamo tutti e Monti & Co. sanno che lo sappiamo e noi sappiamo che lui lo sa. Ma chi si stupirebbe se lo sentissimo canticchiare, tutto solo, magari mentre si sbarba con un pigro pensiero alla folla dei Pantalone scontenti e mugugnanti, la canzoncina che cantava Renato Rascel tanto tempo fa. Vi ricordate?

Mi fanno un baffo,

con lo stantuffo

sghignazzo e sbuffo

come un vapor,

che continua, con qualche piccola variante

A Casa Chigi

Sò’ ‘na potenza

Ci ho la licenza

Di spellator

La vita è bella, gente, ma è breve e le incazzature guastano il fegato e la circolazione. Qualche piccola dose di umorismo, quando è possibile, è sempre un buon antidoto.




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