venerdì 11 giugno 2010

Diario di un qualsiasi nessuno

Sabato 13 febbraio 2010
Finalmente, stamattina, una seduta liberatoria. Certe funzioni fisiologiche devono avere una componente mistica, ti liberano la mente e ti infondono fiducia. Sono rari momenti di assoluta concentrazione e raccoglimento spirituale. Ieri mi chiedevo chi lavora con entusiasmo nel nostro bel paese. Il mio intestino, no di certo. Questo figlio di puttana, non solo non lavora con entusiasmo, ma tutte le scuse sono buone perché non lavori affatto. Gli piace concedersi lunghi periodi di riposo. Una volta per via di una marmellata, un’altra perché ho ceduto a una tazza di latte o per aver saltato un contorno di insalata, stavolta sarà per via dello scarso moto durante la malattia e la convalescenza, oppure per via degli antibiotici, insomma, ogni scusa è buona per togliere spazio alle mie esperienze mistiche. Oggi il mondo è pieno di mistici, viviamo in tempi di vacatio divinitatis, di rifiuto delle divinità ufficiali, in nome delle quali l’umanità si è redenta o ha commesso crimini scellerati nel corso dei secoli, e vengono rifiutati perfino i simboli delle divinità, che ci hanno accompagnati per una vita e che vorremmo far sopravvivere, non fosse che per ragioni affettive. Anche gli islamici non mostrano una solida chiarezza di idee, tra sunniti, sciiti, fondamentalisti e ortodossi, tra integrati e disintegrati. Ma se si apre un vuoto, ecco il compiersi di una prodigiosa osmosi, che si affretta a colmarlo con un numero di divinità di seconda categoria, sebbene dotate di poteri immensi. Bacco, tabacco, venere, la buona tavola, i Mac Donald’s pieni di hamburger, la cocaina, l’eroina, l’hascisch, il look anoressico, e chi più ne ha più ne metta, ma, soprattutto, il dio Quattrino. C’è ampia scelta, e se misticismo significa stabilire un contatto diretto con la propria divinità, al di fuori di ogni controllo della ragione, allora le esperienze mistiche diventano un numero incalcolabile, da capogiro, e sono anche alla portata di tutti, senza limiti di censo o di età. Per gli adepti del dio Bacco, la tele ci subissa quotidianamente delle loro performance al volante, con tassi alcolici micidiali nelle vene, quando falciano pedoni come spighe di grano o piombano addosso ad altre auto, facendone scempio insieme ai loro occupanti. Una volta, vedendo i film americani e gli attori quasi sempre con il bicchiere o la bottiglia in mano, mi sorprendevo a chiedermi in che cazzo di mondo vivessero. Adesso, invece, mi chiedo in che cazzo di mondo viviamo. Gli adoratori del dio Tabacco li vediamo tutti i giorni, a risucchiare fumo dalle sigarette fuori dei locali pubblici o dei luoghi di lavoro dove non è permesso fumare. Esperienze mistiche poco esaltanti, in fondo sono i meno dannosi. Purché non abbiano fatto il salto di qualità passando all’hascisch e inserendosi a buon diritto nel pianeta droga, dove le esperienze mistiche si fanno in privato e in progressione, passando per l’eroina fino alla cocaina. Queste sono esperienze che davvero ti mettono in contatto con il divino, se ce ne fosse davvero uno per tutti, molto al di sopra della pletora di seconda categoria, ma il concetto sarebbe più chiaro dicendo che ti mettono in contatto con l’al di là, nel senso che ti ci spediscono come relitto umano per la rottamazione. Biglietto di sola andata. Malgrado tali spettri, si tratta di un misticismo in progresso. I trafficanti e gli spacciatori, per non restare sforniti, hanno incrementato le spedizioni e le provviste e la Guardia di Finanza, scoperta la tendenza, ha quintuplicato i sequestri rispetto a quelli del 2008. I mistici della buona tavola rischiano al massimo la gotta o un’intossicazione al ristorante, gli adoratori del Mac Donald’s un’obesità da codice penale, le adoratrici del look anoressico lunghi ricoveri in rianimazione e trattamenti psichiatrici a non finire. Per gli adoratori del dio Quattrino basti ricordare l’ultimo convertito, il tenero quindicenne che ha cercato la sua esperienza mistica nel tentativo di estorcere il pizzo a un edicolante, lasciando un biglietto, o meglio un’ingiunzione a pagare ottocento euro in un dato luogo a una data ora. Non si è trattato di un’esperienza incoraggiante, per sua fortuna, perché invece dei soldi ha trovato ad aspettarlo i carabinieri. Gli adepti di Venere, quelli che, prima della legge Merlin, si affidavano alle maitrèsses delle case di tolleranza e in seguito alle grazie e alle infezioni di importazione, in genere dall’Est europeo, sembrano aver accentuato il loro misticismo e necessitare di esperienze molto più intense. Attualmente, per godere di una esperienza mistica davvero esaltante, sono passati allo stupro. Senza pudore, senza riservatezza, alla luce del sole, sui treni, dietro gli androni, nei parchi in pieno giorno, per la strada, sulle scale dei condomini, ai party milionari e non. Ed ecco la domanda, che più passa il tempo, più si fa ricorrente. In che cazzo di mondo viviamo? Ma forse c’è ancora speranza. Dicono di aver trovato acqua su Marte. Sarà vero?

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