venerdì 2 dicembre 2011

diario di un qualsiasi nessuno

2 dicembre 2011. Stamattina ho di nuovo provato la vela. Scirocco, ma appena un fiato. Direi che è andata a gonfie vele, ma parlando di una vela sarebbe un po’ ripetitivo e anche cacofonico e anche uno schifo di linguaggio, perciò diciamo che meglio non poteva andare e mi ero già illuso di poter finalmente incominciare questo benedetto post con il famoso Eureka. Ma c’è stata la prova pomeridiana, con una dozzina di nodi, che mi ha riportato con i piedi a terra (quanto ad espressioni fuori luogo oggi non scherzo). Non che sia andata proprio male (sono uscito a vela e rientrato a vela), però c’era qualcosa che non andava. Forse sarà necessaria un piccola angolazione della vela in basso. Lo farò domani, se non deciderò di fare un’ultima prova prima di cominciare a tagliare. Se in mare non va bene, a terra va decisamente male. Il mio distinguo fra il mare e la terra è molto personale, perché in realtà vivo due vite parallele, che niente sanno l’una dell’altra. Più in particolare, è quella che vivo in mare a ignorare quella di terra. Quasi del tutto. Le incazzature che mi prendo a terra, per dirne una, infiacchiscono appena supero la barra all’ingresso del porto. Figurarsi quando raggiungo il pontile. Quando alzo la vela, non ne ho la più pallida reminiscenza. Nella mia vita di terra, guardo la televisione, ma non sono una patataro da divano, come traduco liberamente dall’americano, in genere mi limito a un film la sera. Il fatto è che non sono solo in casa e a volte la televisione rimane accesa e capita di passarci davanti quando trasmettono il notiziario e captare assurdità che gli annunciatori divulgano con fare calmo e professionale, mentre dovrebbero farlo gridando, contorcendosi e strappandosi i capelli. Questa è l’ultima. Pare che gli inglesi vogliano abolire le righe pedonali. Il motivo? Sono diventate pericolose per i pedoni. Ce ne muoiono sopra a bizzeffe. Non c’è più scampo. Non saprei dire da quando, ma già da un bel po’ di tempo abbiamo imparato a ragionare a rovescio. Faccio soltanto un esempio. La scuola superiore, dove le difficoltà erano considerate un banco di prova, uno stimolo ad impegnarsi allo spasimo per superarle, per crescere nell’autostima, non ha fatto che abbassare (e di parecchio) il livello dei programmi, eliminando le difficoltà e superando il problema dei genitori che le contestavano in quanto impedimento nella programmazione delle vacanze estive. Dopodiché, a seguito delle prove svolte in ambito europeo, siamo considerati, purtroppo non a torto, uno dei popoli più ignoranti di Eurolandia. Torniamo alle righe pedonali. Escogitate per proteggere i pedoni e divenute un pericolo per gli stessi. Quella che muore sulle righe pedonali è gente che ha fiducia nella legge. A torto. Li uccidono violando un loro diritto e la legge interviene privandoli del loro diritto. Non ce l’ho con gli inglesi, solo mi chiedo che cazzo è successo in questi ultimi due, forse anche tre decenni, perché non ci capisco più niente.

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