mercoledì 23 novembre 2011

diario di un qualsiasi nessuno

Mercoledì, 23 novembre 2011. Immaginavo che sarebbe accaduto. Dopo una nottata di pioggia i ganci si sono scollati e una parte del telone si è sollevata. Fantastico. Le previsioni dicono che oggi non smetterà mai di piovere e andare a porre rimedio sarà a dir poco scomodo. Aggiungiamo che la barca è attraccata al pontile e che per entrarci e mettermi all’opera dovrò saltare sul minuscolo ritaglio di prua che riuscirò a liberare dal telone allungandomi come Tiramolla. Mettendo pure in conto che quel brandello di prua è malagevole e scivoloso (figuriamoci se piove), abbiamo un quadro significativo della situazione. Per fortuna ci sono anche le buone notizie. Sempre secondo le previsioni, oggi e domani le piogge saranno molto deboli. In conclusione, se non fosse già entrata una quantità eccessiva di acqua, la barca potrebbe reggere fino a venerdì. Sarà necessario un sopralluogo attento e, ancor di più, una stima affidabile. Pare che sia arrivato in Italia un clandestino figlio di puttana che salta le frontiere come rigagnoli d’acqua piovana. Ogni anno ne arriva uno così. Proprio come gli altri, non è venuto a cercare lavoro ma a rompere i coglioni. E’ del ceppo AH3N2 e se la prenderà soprattutto con gli anziani non vaccinati. Anziano avvisato… Questa faccenda degli anziani, secondo me, va chiarita. Da qualche tempo questo bollino di qualità corporee scadenti è stato applicato dagli emissari di nostra signora la TV a un’umana categoria di numero imprecisato e di non facile identificazione. Non è come dire ad esempio, i medici, gli idraulici, i deputati, gli imbianchini, i carcerati, gli insegnanti, i poliziotti e via di seguito, visto che per ciascuna di tali categorie è possibile, in un determinato momento, una identificazione e una quantificazione. Tutte professioni e mestieri, certo, ci ho messo anche i deputati, e potrei metterci anche i senatori, e a nessuno venga in mente di insinuare che si tratti di professioni trasversali. Sono diventati mestieri come gli altri, fra i più retribuiti e, anche di questi tempi, con le migliori prospettive di pensionamento. O.K., tiriamo una prima conclusione, vale a dire che l’anzianità non è una professione, ma una condizione che vale trasversalmente per tutte le professioni e i mestieri. Allora, se è una questione di età, qual è l’esecrata soglia oltre la quale si entra in una categoria non più autosufficiente e malamente tollerata, colpevole di divorarsi il pubblico denaro imponendo costi iperbolici alla pubblica sanità? Che lo sappiano gli emissari di nostra signora la TV, che si rivolgono agli over 65 ad ogni minaccia di epidemia di influenza insistendo perché corrano a vaccinarsi, o anche certi politici, che nei giorni in cui la calura estiva si fa sentire consigliano di accompagnare gli anziani al supermercato a godersi il fresco dell’aria condizionata, anche se, per inciso, ad essa vanno spesso addebitate tante poco godibili polmoniti estive? Provate a immaginare Napolitano, da un pezzo ultraottantenne, accompagnato dai famigliari o dalle guardie del corpo a scialare alla frescura di un supermercato. Non è divertente? Ne consegue che se tentassimo una identificazione degli anziani in base ai famosi over 65, l’operazione risulterebbe arbitraria e il risultato inaffidabile. Ma allora, chi cazzo sono gli anziani? Perché tanto commendevole ansia per la loro salute? Non saranno mica i pensionati, per definizione improduttivi e a carico dello stato, che, come ciò non bastasse, gravano pure sfacciatamente sull’assistenza sanitaria, e, per essere più precisi, quelli cui la pensione non consente di scegliersi lo specialista o il chirurgo a pagamento? Cazzo, sto sparando alzo zero, si vede che è proprio una giornata storta. Colpa del telone sghembo. Speriamo che stanotte non piova.

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