giovedì 19 aprile 2012

diario di un qualsiasi nessuno

Giovedì 19 aprile 2012-04-19

Me ne stavo tranquillo in poltrona senza neppure prestare troppa attenzione al sonoro quando sullo schermo è apparso d’un tratto un essere bieco e mal rasato, volutamente presentato come essere repellente. Il mio interesse nello spot si è destato appena in tempo perché potessi afferrarne il significato. Dunque, si trattava di un evasore fiscale. Un bruto, forse anche cannibale e assassino. Almeno a giudicare dalle apparenze. Cazzo, mi è balenato in mente il modo in cui venivano rappresentati gli ebrei nei manifesti nazisti o nei cortometraggi della propaganda antisemita. Naso adunco, mani rapaci, sguardo beluino. Si poteva pensare di rischiare la vita soltanto ad avvicinarli. Sono rimasto, devo dire, perplesso, poi mi sono convinto che ogni accostamento sarebbe stato arbitrario. Torniamo all’evasore fiscale. Tanto per cominciare, un evasore fiscale me lo immagino molto diverso. Mi figuro un tipo elegante, con una bella macchina, magari una Mercedes se non qualcosa di meglio, uno yacht a vela di almeno dodici metri attraccato a un qualche pontile di lusso, o anche uno a motore, di quindici o venti metri, con cabine, cucina e salotto e anche un paio di bagni molto più accoglienti di quelli frequentati dai comuni mortali che non si sottraggono ai sacrifici imposti da Equitalia, quelli nel mirino di Monti, per intenderci. A proposito, pare che in Islanda i ministri responsabili di disastri economici vengano sottoposti a processo, perché in Italia invece a Monti è stato concesso il tiro a bersaglio sui contribuenti onesti? Misteri della politica. Un evasore fiscale deve anche avere una villa, magari del settecento, con parco e un viale alberato, restaurata a suon di milioni dal tetto alle fondamenta, magari con l’aggiunta di qualche marmo, che non guasta mai. Insomma, un evasore fiscale che si rispetti non deve temere il confronto con chi si appropria del denaro dei contribuenti per concedersi una botta di vita. Una botta dopo l’altra. In Italia non c’è un ministero della propaganda, ma se ci fosse e intendesse davvero sollevare l’indignazione popolare per il mancato pagamento delle imposte e per l’uso che si fa di quelle che vengono pagate, purtroppo dai soliti coglioni, dovrebbe decisamente usare una immagine del tutto diversa per sbatterti in faccia l’evasore, e forse aggiungerne un’altra da riferire ai vari Napoleon che ci propinano il bello e il cattivo tempo.

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